PRINCIPALI RICERCHE
Dal gennaio 1999 al 2003 ha svolto una ricerca qualitativa sulle memorie individuali, collettive e pubbliche della strage di Bologna (2 agosto 1980). Il disegno della ricerca ha previsto in primo luogo sessioni di osservazione etnografica nella sala d’aspetto della stazione e dinnanzi alle lapidi con iscrizione collocate di fianco al palazzo comunale, durante le giornate annuali di commemorazione della strage del 2 agosto 1999, 2000, 2001 e 2002, durante le riunioni annuali e i pranzi dell’Associazione. Inoltre, sono state condotte interviste in profondità a viaggiatori in transito nella sala d’aspetto della stazione, a cittadini di Bologna, al comitato direttivo dell’associazione dei famigliari delle vittime della strage e ai funzionari comunali che vi hanno lavorato e vi lavoravano al momento della ricerca, a vittime superstiti e a familiari delle vittime della strage di Bologna, a politici locali, a giornalisti della stampa locale e nazionale, a ferrovieri, a funzionari del comune che hanno prestato e/o organizzato i primi soccorsi, a responsabili delle iniziative commemorative in relazione alla strage, a membri dell’Unione Vittime per stragi, a vittime superstiti delle stragi del treno 904, del treno Italicus e della strage dei Georgofili, al presidente e a membri dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, a funzionari del sindacato dei lavoratori tedesco che partecipano ogni anno all’anniversario della strage di Bologna per commemorare congiuntamente la strage dell’Oktober Fest di Monaco. La ricerca ha previsto inoltre un’analisi dei narratives impiegati per la descrizione della strage e delle sue successive commemorazioni (il 2 agosto di ogni anno) nella stampa locale e nazionale. In particolare, sono analizzati nel periodo compreso dal 2 agosto 1980 all’ottobre 2002 gli articoli apparsi sui seguenti quotidiani La Repubblica, il Corriere della sera, il Giornale e il Resto del Carlino. Mentre per il 1980 sono stati analizzati tutti gli articoli apparsi nel periodo compreso dal 2 agosto al 31 dicembre, per tutti gli anni successivi è stato considerato il mese di agosto, oltre ai periodi contigue alle date significative in riferimento al corso della vicenda giudiziaria. In particolare, tali date sono: 11 luglio 1988 (sentenza di I grado alle Corte di Assise di Bologna), 18 luglio 1990 (sentenza di II grado Corte di Assise di Appello di Bologna), 12 febbraio 1992 (annullamento della sentenza della Corte di Assise di Appello di Bologna e rinvio a nuovo giudizio da parte della Corte di Cassazione – Sezioni Unite), 16 giugno 1994 (giudizio di rinvio della Corte di Assise di Appello di Bologna), 23 novembre 1995 (sentenza della Cassazione con cui sono confermati gli ergastoli per Mambro e Fioravanti), 18 giugno 1996 (secondo giudizio di rinvio, sentenza della Corte di Assise di Appello di Firenze).
Sono stati analizzati i manifesti commemorativi stampati dal 1981 al 2002 in occasione dell’anniversario della strage, i comunicati stampa dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, i siti web o portali della memoria di tutte le stragi italiane, le pubblicazioni curate o sponsorizzate dall’Associazione e dall’Unione, i documenti protocollati contenuti negli archivi sia dell’Associazione sia del Centro di documentazione storico-politico sullo stragismo, i biglietti e gli oggetti lasciati subito dopo la strage presso la “rete del pianto” in stazione e oggi custoditi nella cantina dell’Associazione, i programmi e le registrazioni video di tutte le edizioni del concorso internazionale di composizione 2 agosto. Infine, sono stati analizzati tutti i discorsi dei due presidenti dell’Associazione, Torquato Secci e Paolo Bolognesi, in occasione della giornata commemorativa dal 1981 al 2002. L’analisi di questa vastissima mole di dati ha permesso in primo luogo di evidenziare le traiettorie sociali della memoria pubblica della strage di Bologna nei primi due decenni dopo l’attentato e, in secondo luogo, di delineare – proprio a partire da questo caso di commemorazione istituzionale e civile ad un tempo – una serie di best practices da estendere ad altri casi, meno compiutamente iscritti nel discorso pubblico nazionale ed internazionale.
Dal 2002 al 2004 ha svolto una ricerca qualitativa sulla memoria pubblica della strage del treno rapido 904 (23 dicembre 1984), il cui impianto teorico e metodologico rappresentava il naturale proseguimento della ricerca precedente.
Dal 2004 al 2005 ha coordinato una ricerca qualitativa su consumo culturale del passato con fondi dipartimentali, nell’ambito della quale dal 2005 al 2006 è stato indagato in particolare il rapporto tra memoria pubblica e media.
Dal 2007 al 2009 con il finanziamento del PRIN 2007 è stata membro dell’Unità locale di ricerca della Università L’Orientale di Napoli sul Progetto “Le memorie domestiche” coordinato a livello nazionale da Giuliana Mandich (Università di Cagliari).
Dall’ottobre 2008 al febbraio 2009 ha partecipato ad una ricerca per un’indagine etnografica sulla qualità della vita della popolazione over 65 anni residente nella Regione Lazio realizzata dall’Istituto Piepoli di Roma che ha previsto la conduzione di interviste in profondità, sessioni di osservazione etnografica e realizzazione di un video per la ricerca “65+. Analysis of life conditions of people over 65’” commissionata dalla Regione Lazio (responsabile di ricerca: Giampietro Gobo, Università di Milano).
Dal 2011 al 2013 ha coordinato una ricerca su “Danza-terapia e memoria del corpo”, finanziata con fondi dipartimentali, che ha previsto sessioni di osservazione etnografica con gruppi di danzatori e danzatrici del panorama contemporaneo (ad esempio, relativi alla danza in natura).
Dal 2013 al 2018 ha coordinato una ricerca longitudinale di etnografia museale presso il Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Roma basata su dati raccolti attraverso: a) osservazioni etnografiche al museo, compiute ogni anno, in più sessioni di osservazione; b) 42 interviste in profondità agli organizzatori e ai visitatori del museo; c) analisi documentaria dei materiali informativi prodotti dal museo nel suddetto periodo temporale e veicolati attraverso diversi canali di comunicazione.
Dal 2015 al 2017 ha svolto una ricerca sulla memoria pubblica della vicenda della Diaz e della caserma di Bolzaneto, legata al G8 di Genova, avviata nella fase iniziale con Sergio Splendore (Università di Milano).
Dal 2017 al 2018 ha svolto una ricerca qualitativa sulla memoria pubblica della strage di Gorla a Milano, che ha previsto la partecipazione alle annuali cerimonie commemorative e interviste in profondità realizzate con alcuni superstiti (bambini al tempo della strage e a famigliari delle vittime ancora in vita).
Nel 2018 ha avviato una ricerca qualitativa sul pubblico della Pinacoteca di Brera a Milano.
Dal dicembre 2018 al marzo 2019 ha coordinato in qualità di Principal Investigator il project team del progetto di ricerca internazionale “TRUST – To Reconfigure Spaces of Trauma through the arts” presentato nel marzo 2019 nell’ambito del programma Europeo HORIZON 2020 (Call: H2020-Sc6-Transformations-2018-2019-2020- Socioeconomic and Cultural Transformations in the Context of the Fourth Industrial Revolution). La valutazione del progetto è stata comunicata nel luglio 2019. Il punteggio ottenuto è stato di 14.5 su un massimo di 15. Il progetto è stato successivamente selezionato per il finanziamento nell’ambito del “Programma di incentivazione alla progettazione e alla partecipazione a bandi competitivi” dell’Università Roma Tre.
Dal novembre 2020 al gennaio 2021 insieme alla dr. Lia Luchetti ha svolto una ricerca qualitativa sulla commemorazione ai tempi del Covid-19, con un focus di approfondimento specifico sul caso della strage di Piazza Fontana.
Dal 2019 al 2022 con il finanziamento del PRIN 2017 è stata membro dell’Unità di ricerca principale nell’ambito del progetto “La formazione del pubblico della musica d’arte in Italia dal Novecento a oggi”, coordinato da Luca Aversano, Dipartimento Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, Università di Roma Tre, https://filosofiacomunicazionespettacolo.uniroma3.it/ricerca/progetti-di-ricerca/prin.
Dal 2023 al 2024 ha svolto per l’Ufficio Studi RAI una ricerca sull’importanza del linguaggio nel servizio pubblico radiotelevisivo ai fini del rispetto delle diversità culturali e del contrasto ad ogni forma di discriminazione.
Dal 2023 al 2025 nel PRIN 2022 è Principal Investigator del Progetto (TRAMIGRART) From “places of violence” to “spaces of memory”: the role of artistic practices in the inscription of forced migration as cultural trauma in the public discourse con l’Università degli studi di Milano e l’Università del Salento, www.tramigrart.it.
Dal 2023 al 2025 nell’ambito di CREA 2022 è Chair of the Gender Balance Board e membro dell’unità di ricerca Università Roma Tre del Progetto “We Produce Podcasts. Crossborder collaborative Postcast Production” (WePod) finanziato da Creative Europe Programme, European Commission, https://www.wepodproject.eu.